Sausalito

Appena a nord del Golden Gate Bridge, una ripida collina ricoperta di chaparral ed eucalipto scende dalla Highway 101 fino a una costa piana e soleggiata, lunga circa 3 chilometri e larga un paio di isolati, che si affaccia sulla baia: si tratta di Sausalito, meta nota per le gite in giornata da San Francisco. Molti dei visitatori amano passeggiare o pedalare sul ponte oppure raggiungerlo in traghetto, sedervi e gustare un caffè in uno dei bar sulla suggestiva strada principale Bridgeway e ammirare lungo la baia la skyline del centro. Per la cena potete restare sulla Bridgeway (la Barrel House Tavern è un’ottima opzione) oppure avventurarvi un isolato dopo Bridgeway, nella zona della gente del posto, cioè Caledonia Street, fino all’apprezzato Sushi Ran. Trascorrerete certamente una splendida giornata, ma Sausalito offre moltissimo altro.

Molto prima che scoppiasse l’attuale mania dell’artigianato, Sausalito rappresentava il punto d’incontro tra arte e industria, una città in cui si produceva tutto a mano, dalle navi mercantili Liberty, importanti per vincere la Seconda guerra mondiale, alle ceramiche che hanno trasformato Edith Heath in un’icona moderna e che si trovano, a occhio e croce, sulle tavole di due terzi dei ristoranti della Bay Area.

Inizialmente popolato dalla popolazione dei Coast Miwok, questo punto all’estremo sud della Marin Peninsula era difficile da raggiungere se non in barca e ampiamente sconosciuto sia dagli invasori spagnoli (che lo chiamavano Sauzelito per via del boschetto di salici) sia dai partecipanti al Gold Rush del 1849. Col tempo però, le ferrovie, i traghetti e infine il ponte collegarono saldamente Sausalito alla “terraferma”. La guerra portò l’industria sotto forma di cantieri navali della Bechtel Company e negli anni ‘60 le zone abbandonate furono colonizzate dagli hippy che vivevano in case galleggianti; Otis Redding quando scrisse “(Sittin’ on the) Dock of the Bay” abitava in una di esse.

“Sausalito all’epoca era piena di artisti e scrittori”, afferma Michael Wiener, nativo di Sausalito ed ex direttore dei famosi cantieri di barche in legno Spaulding, “perché oltre ad essere splendida era anche economica. Adesso è solo splendida”. Le stesse barche sono diventate un’attrazione turistica; ogni anno il tour in houseboat, che organizza la Floating Homes Association a settembre, registra il tutto esaurito.

Altri punti di riferimento nella zona industriale settentrionale della città includono la fabbrica di Heath Ceramics (non perdetevi le “seconde scelte” scontate all’outlet) e l’edificio rivestito in legno di sequoia che ospitava l’ormai defunta Record Plant, dove artisti del calibro di Prince, Metallica e Fleetwood Mac incisero i loro pezzi. Oppure date un’occhiata al Bay Model della U.S. Army Corps of Engineers, che è proprio ciò che immaginate: un modello idraulico funzionante di tutta la San Francisco Bay, che copre una superficie di oltre mezzo ettaro, molto apprezzato dai bambini. Al eco-ristorante di pesce Fish, ubicato nel porto turistico di Clipper Yacht Harbor, potete accomodarvi al sole e ammirare il passaggio delle barche.